“La nave è fulmine, torpedine, miccia,
scintillante bellezza fosforo e fantasia
Molecole d’acciaio pistone, rabbia,
guerra lampo e poesia”
I muscoli del capitano “Francesco de Gregori”
Lui & Lei
(C’era una volta in America)
“La macchina è motore, accelerazione, lampo, perdurante ebbrezza, benzina e mezzeria Polvere sospesa, chilometri, asfalto, infinita strada e poesia.”
La Ford V8 de Luxe ricordava uno di quei corvi neri che sorvolano i campi di battaglia prima che la carneficina si compia. Quando la macchina appariva alcuni si facevano il segno della croce pensando a quello che sarebbe successo da lì a poco. I più però scappavano a gambe levate alla vista del levriero d’argento che si stagliava imperiale sulla punta del suo cofano.
Lui era innamorato di quella macchina, forse più che di lei, che adesso soffriva di lancinanti dolori alla gamba per quello stupido incidente al ponte crollato, maledetta segnaletica messa dove non la vedi mai.
Lei che tutti credevano spietata, sigaro in bocca e mitra impugnato a due mani, ma era solo una foto, così tanto per allentare la tensione.
Lui invece la tensione la scaricava con le pallottole, su impiegati di banca, commessi e rappresentanti della legge.
Lui che per quella macchina meravigliosa aveva persino scritto a Henry Ford una lettera che Lei aveva messo su carta, praticamente Lui l’aveva dettata e Lei scritta, dato che in grammatica lui non se la cavava così bene come con le pistole mentre lei quella poca scuola che aveva frequentato a qualcosa le era servita.
“Caro signore, mentre ho ancora il fiato nei polmoni ti dirò che fai delle macchine davvero super. Ho guidato esclusivamente Ford per farla sempre franca. Ottime per la velocità sostenuta e la possibilità di stare fuori dai guai. : la Ford ha scorticato le altre auto e anche se la mia attività non è stata strettamente legale mi fa piacere dirti che le V8 che stai mettendo in strada sono delle grandi auto.”
Cordialmente
C.C.B.
La macchina ricordava un urlo prolungato, folgore lanciata a folle velocità verso il futuro. Ma chi erano quei due che avevano messo a ferro e fuoco ben cinque stati del Midwest? La coppia si era specializzata in rapine ai distributori di benzina e a piccole banche, sempre vicino al confine perché la polizia non poteva inseguirli fuori giurisdizione. La gente si domandava se fossero delinquenti o eroi, avanzi di galera o una sorta di vendicatori di tutte le ingiustizie sbocciate con la grande crisi.
“L’amore è sofferenza, tenerezza, pianto, vivere assieme, sguardi e gelosia Prati fioriti, primavera, colori, lui & lei e poesia.”
La Ford V8 risaliva una stradina di campagna costeggiata da alberi che il maggio aveva rivestito di un verde scintillante. La giornata era bellissima, una di quelle dove la vita sfrecciava a pieni giri. Erano le 9.15 del 23 maggio 1934, parrocchia di Bienville, Louisiana.
“La vita è violenza, omicidi, rapine, armi automatiche, incubi e pazzia Esistenza distrutta, sigari, revolver, mito immortale e poesia.”
Clide Champion Barrow e Bonnie Elizabeth Parker morirono all’interno della Ford V8 de Luxe crivellata da più di 130 colpi sparati da una squadra di agenti del Texas e della Louisiana. Ancora tanti anni dopo, quando un modello simile percorreva quelle strade, in tanti giuravano che alla guida c’era lui, spavaldo come sempre mentre al suo fianco lei accarezzava il mitra con un sigaro tra le labbra, giovani e belli come tutti coloro che sanno che non moriranno mai.
AMAPOLA – A volte ritornano
(C’era una volta in America)
Sei nata nello stesso anno di Josè de Sousa Saramago e mai nella tua vita avresti potuto sospettare di una coincidenza simile se non che la tua danza somigliasse così tanto ad un testo senza punteggiatura in un flusso ininterrotto di energia che dai lunghi capelli biondi attraversa tutto il corpo per arrivare alla punta dei piedi che sovente diventavano l’appoggio per osservare nello specchio un attimo eterno di sospensione seguito da un pliè abbinato ad una rotazione del busto con in sottofondo la musica che termina e riparte come i tuoi sogni che alla fine della giornata sembravano accasciarsi esausti al suolo per risollevarsi al mattino successivo in mille rondini vivaci e guizzanti che colorano il cielo della Louisiana di piccole ondeggianti macchie nere.
Che buffo essere la cugina di secondo grado di Bonnie Elisabeth Parker che aveva terrorizzato assieme a Clide Champion Barrow gran parte del Midwest con la beffa atroce di uno zio per giunta sceriffo che da lì a poco in una sera d’autunno completamente ubriaco ti dice al tavolo balla balla mia meravigliosa nipotina vediamo se qualche seme di questa famiglia attecchisce in questa terra maledetta e all’improvviso il dolore si materializza nel colpo partito accidentalmente dalla pistola che uccide all’istante i tuoi sogni e muori con loro nel dolore di un piede troncato di netto dove appoggiavi tutte le tue speranze.
E la vita che bestia strana quando ti fidanzi con il cugino di secondo grado di quello che era stato l’amore di Bonnie e risponde al nome di Jerry Champion Barrow e dopo abissi di disperazione vedi una luce che all’improvviso credi sia qualcosa di simile al destino a cui nessuno può sfuggire e la vendetta arriva quando assieme uccidete lo zio ubriacone in una finta rapina di demoni tornati a saldare un vecchio conto neanche tanto tempo dopo che erano stati massacrati a rimarcare il fatto che l’erba pazza non muore mai e questa nuova vita è un rimborso che stacchi per ciò che ti è stato tolto.
Avresti potuto essere un uccello del paradiso in un giugno afoso di acque limacciose e di padule del profondo sud e invece ti tocca essere un giovane bruco che striscia senza averlo potuto scegliere sapendo soltanto di essere stata in uno spiraglio di vita passata Amapola mentre adesso volteggi negli atri delle banche e negli store di paese a ripercorrere orme che tutti pensavano cancellate dalla sabbia del vento del deserto e invece sembra che il tempo sia tornato indietro e Jerri lo spietato e Bonnie la zoppa adesso vogliano cavalcare la leggenda.
In questa vita nuova sono presenti tre delle cinque persone che uccisero la tua biscugina in una sorta di infernale lotteria la squadra è di nuovo assieme per cacciarti come una bestia e basta un semplice agguato perché Jerri lo spietato cada fulminato quando entrate in un bazar con il volto coperto da un fazzoletto mentre con due colpi precisi recidi altrettante vite di assassini con il distintivo prima che il terzo ti fulmini con un colpo ravvicinato facendo ruotare il busto mentre uno specchio polveroso immortala in un attimo fuggente l’immagine del tuo ultimo pliè.
Lassù qualcuno ti ama – Epilogo
(C’era una volta in America)
Clide l’aveva scaricato all’angolo della King con la Main, con un ordine perentorio.
” Comprami un pacchetto di Luckies!”
Quando Mike era tornato con le sigarette mancavano una manciata di minuti alle nove del mattino. Era il 23 maggio 1934 a Bienville, e la Ford V8 de Luxe era scomparsa. Non sarebbe passata nemmeno una mezz’ora che anche le vite di Clide Champion Barrow e Bonnie Elisabeth Parker sarebbero scomparse per sempre. Mike non sapeva far nulla nella vita e non aveva altro desiderio che quello di entrare nella banda Barrow. Adorava Clide, sarebbe morto per lui. Ma lasciarlo lì come un fesso… Si mise a tirar pugni contro uno steccato di legno. Quando la mano destra iniziò a sanguinare continuò a combattere contro il vento, schivandolo e colpendolo di rientro. Stray Nicholson stava passando. Si fermò qualche minuto ad osservarlo. Ne aveva visti tanti di ragazzi che promettevano bene. Ma uno così, che sembrava danzasse sulle punte e attaccava con la potenza di un motore da mille cavalli non l’aveva mai incontrato. Convincerlo a seguirlo nella sua palestra non fu difficile. Mike pensò che in quel momento sfogare la frustrazione su un sacco sarebbe stata la cosa migliore.
Il 23 maggio dell’anno successivo i tre superstiti della squadra di Bienville si ritrovarono per festeggiare l’anniversario. Avrebbero dovuto essere cinque, ma Jerry e Milton non c’erano più, uccisi per mano di una pazza zoppa che sognava di diventare ballerina.
“Cosa volete farci così va la vita. Oggi ci siamo e domani no” disse Nicholas, il più anziano dei tre, che mangiò e bevve così tanto che quando si alzò da tavola fece un solo passo prima di cadere stecchito a terra.
Due giorni dopo, al termine del funerale, Antony e Malcom decisero di passare dalla palestra di Bienville.
La giornata era particolarmente calda, una di quelle dove luglio ti guarda in faccia senza ritegno, le percezioni si allentano e sembra di galleggiare in un mare di niente.
“Benvenuti ragazzi! Volete scaldare i guantoni?” disse Stray.
“Non avresti un puledrino giovane da tosare” chiese Antony.
“Oggi è un giorno triste e vogliamo tirarci su.”
“Ho qui qualcosa di veramente speciale. L’ho preso con me proprio un anno fa. E se devo essere sincero ha talento da vendere. Uno così potrebbe tranquillamente diventare campione del mondo.”
“Bum! Sparale più grosse” disse Malcom.
“Tranquillo… non te lo sciuperemo” rimarcò Antony
Stray sorrise, poi chiamò Mike Ardesi.
“Mike…Mike! Ci sono due tipi che vorrebbero darti una lezione.”
“Sono poliziotti, gente tosta. Erano nella squadra speciale, quella di Bonnie e Clyde.”
Mike adesso è una furia, una macchina di colpi lanciata a folle velocità contro l’avversario che martella con una serie infinita di ganci, jab e uppercut, danzando elegantemente sulle gambe. Alla fine delle tre riprese pattuite sia Antony che Malcom giacciono al tappeto mentre Mike continua a sferrare pugni, probabilmente contro un refolo di vento entrato silenziosamente dalla porta socchiusa della palestra.
Antony Bardy morirà il giorno seguente a seguito di un’emorragia cerebrale, mentre per lo stesso motivo Malcon Smith se ne andrà tre giorni dopo.
Un giorno Mike Ardesi si batterà per il titolo mondiale dei pesi massimi.
Vincerà, non c’è dubbio.
Lassù qualcuno lo ama.